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Blog realizzato dagli alunni dell'Istituto di Istruzione Secondaria Superiore di Cassano Allo Ionio.

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10 maggio 2012
La musica oggi ha assunto un ruolo fondamentale nella nostra vita, ci fa sentire meglio e ci fa divertire ma anche piangere. Sono molte le canzoni che stanno spopolando nelle classifiche di tutto il mondo. La canzone più gettonata e che sta diventanto il tormentone di questa primavera 2012 è Somebody That I Used to Know  di Gotye accompagnato da Kimbra. Una canzone con ritmo coinvolgente e che ha anche un significato. Parla, infatti, dell’inizio e della fine di una relazione. La canzone è generalmente triste ma nel ritornello ha un ritmo coinvolgente e non lagnoso. Il brano parte con una melodia delicata che trasmette un ricordo malinconico, poi il ricordo diventa più intenso, più doloroso. La melodia, infine, diventa più movimentata e anche il canto si trasforma da sussurro in urlo.

Canzone sicuramente da ascoltare. Voto: 8,5.

Simone La Rosa III A



È scudetto, dopo sei anni, dopo la serie B, dopo le paure degli ultimi 90’. La Juve torna a vincere nella trasferta più strana, a Trieste, e con l’aiuto a distanza dell’Inter, ironia del calcio. Scudetto numero 28 per gli albi d’oro, numero 30 per i tifosi bianconeri che rivendicano con orgoglio anche i due titoli tolti per Calciopoli. A Trieste è stata una gara emozionante e tesa, anche per le notizie che rimbalzavano da San Siro e infine la gioia repressa dopo tanti anni si è sciolta in un abbraccio tra giocatori e Antonio Conte, il tecnico che ha dato la sua impronta vincente ai bianconeri. Quella sera sul 2-0 i tifosi hanno esultato prima della fine perchè dal Meazza arrivava la notizia del 4-2 dell’Inter sul Milan, rivale di tante polemiche. Per la «gara della vita» lo stadio «Rocco» non fa il tutto esaurito atteso: tranne che per la curva juventina, gli spalti mostrano ampi vuoti; anche tra i sostenitori cagliaritani la disaffezione, più nei confronti di Cellino che della squadra - è evidente.
Conte ripropone a sorpresa Matri in avanti assieme a Vucinic; a destra al posto dell’infortunato De Ceglie torna Pepe. Ficcadenti prova a mettere insieme un attacco «pesante» con Ibarbo fin dall’inizio assieme a Pinilla. La partita si mette subito bene per i bianconeri, che al 6’ fanno l’1-0 con un lancio lungo di Vidal «alla Pirlo», che scavalca la linea difensiva cagliaritana per Vucinic, che entra in area sul filo del fuorigioco e incrocia basso battendo Agazzi. Il Cagliari cerca di reagire e volonterosamente prova a guadagnare terreno, anche con qualche durezza che Orsato consente. Al 14’ un boato scuore lo stadio al primo vantaggio dell’Inter, ma la Juve non forza il ritmo, pur trovando un paio di occasioni al 16’ con un tiro da 30 metri di Pirlo e soprattutto con una botta di Pepe in area un minuto dopo. Preoccupazione al 22’ per Stefan Lichtsteiner, che crolla a terra dopo uno scontro di testa con Pinilla, senza rialzarsi. Intervengono gli operatori del 118 che lo portano per accertamenti all’ospedale di Cattinara. Il Cagliari si fa coraggio e insiste, ma le sue folate risultano confuse e fallose.
La Juve invece comincia a indietreggiare, facendo temere la fotocopia della gara con il Lecce. Al 45’, quando su Trieste inizia a piovere, Pepe cerca la conclusione bassa a rientrare in area da sinistra ma sfiora il palo. A inizio ripresa il gelo si diffonde sugli spalti alla notizia del raddpoppio di Ibrahimovic e del vantaggio milanista, ma poco dopo lo stadio si enusiasma per il pareggio di Milito, proprio mentre all’8’ Cossu - entrato per dare ordine alla manovra - finisce giù in area a contatto con Chiellini, ma viene ammonito per simulazione. Il nervosismo si trasmette anche sugli spalti, con qualche polemica nei confronti dei dirigenti bianconeri. La Juve a questo punto cerca di chiudere il confronto. Più di tutti ci prova Pepe, che al 12’ tira dopo un appoggio impreciso in contropiede di Vucinic. Il macedone risponde al 19’ girandosi bene in area ma tirando alto. Al 27’ ancora lui scambia con Giaccherini e dall’angolo a girare cerca l’angolino, ma Agazzi salva miracolosamente. Infine, la superiorità tecnica juventina viene fuori con il raddoppio al 29’, grazie alla pressione di Borriello che si trova sulla linea di un cross basso di Caceres da destra e viene anticipato sfortunatamente da Canini, che fa un pallonetto al proprio portiere. Quattro minuti più tardi lo stadio esplode per il 3-2 interista, poi al 4-2 è l’apoteosi, con Conte che non sta nella pelle. C’è tempo per l’ultimo tiro di Conti, ma poi la gioia juventina si scatena al fischio finale, con un’invasione di campo attesa per molto, troppo tempo.


                                                                                                                Falbo Giovanbattista III A ITC


Tutti vorrebbero conoscere e vivere una vera amicizia, alcuni già l'hanno trovata mentre altri ancora devono scoprirla. E’ un sentimento straordinario se ricambiato.  Una vera amica non ti abbandona mai,accetta i pregi e i difetti,asciuga le lacrime e sorride con noi. L’amicizia aspetta solo di essere trovata.   Bisogna stare attenti e vedere di chi ci si può fidare,ci sono delle persone che fingono di essere quello che non sono realmente forse per tutto quello che gli è successo nella vita, devono conoscere chi hanno di fronte   prima di potersi fidare.  Per me l’amicizia è grandiosa, ho solo un problema, però, mi fido troppo!  E’meglio continuare a fidarsi dopo tutte le delusioni o chiudere i sentimenti nel proprio cuore?  Io ho scelto di fidarmi nonostante tutto e il tempo mi ha dato ragione. Ho conosciuto nuove amiche che mi stanno dando tanto, mi sento meglio con me stessa e continuo a pensare che l’amicizia sia un sentimento meraviglioso.   So che anche voi provate i miei stessi sentimenti gioia,dolore,tristezza,coraggio; so che anche voi che siete celate dietro lo schermo del pc e che state leggendo il mio articolo, credete nell’amicizia sempre e comunque ed è per questo che vi dico “siate più forti di tutte le delusioni”,perché la vita non è né un gioco e né un divertimento, la vita è sicuramente dura ma senza amicizia lo sarà ancora di più, parola di Samuela, “un’amicadipendente” nonostante tutto!!

Samuela Praino  3 OSS

27 aprile 2012

Sabato 21 aprile 2012  la redazione del blog “Dentroleparole” ha avuto il piacere di visitare il Centro stampa della Gazzetta del Sud Calabria, sito a Rende (Cosenza). Ad accoglierci sono stati l’esperto di comunicazione Dott. Cesare Parrotta e l’assistente amministrativo Vittorio Barile che, con grande disponibilità, ci hanno fornito, interessanti suggerimenti per il nostro lavoro di blogger, spiegandoci non solo la nascita di questa testata giornalistica e il rapporto tra carta stampata e web ma anche come la Gazzetta del Sud, sempre al passo con le innovazioni tecnologiche, sia passata alla videoimpaginazione, che consente di comporre il giornale in "tempo reale", con l’inserimento delle notizie, anche dell’ultima ora. Di seguito viene presentato il video di questa entusiasmante visita.

26 aprile 2012

Dal 12 marzo, presso la nostra scuola, si stanno svolgendo degli incontri sulla prevenzione dell’alcolismo, tenuti da un sociologo, una psicologa e un dirigente medico della Unità Operativa di Educazione Sanitaria del Distretto Sanitario di Trebisacce.
La paura di noi ragazze era quella di assistere a dibattiti noiosi in realtà ascoltando le informazioni forniteci e immedesimandoci su quello che poteva essere il nostro futuro,ci siamo accorti di quanto fosse importante e interessante questa tematica.
Ci siamo ritrovati a discutere delle conseguenze che porta la dipendenza all’alcool e di quanta poca differenza possa fare bere un bicchierino di cocktail al posto di un bicchiere di birra o comunque qualsiasi altra bevanda alcolica.
L’alcolismo è un fenomeno diffuso tra tutti i ceti sociali, soprattutto fra i giovanissimi. Secondo recenti indagini statistiche oggi l’alcool uccide più dell’eroina. Numerosi incidenti stradali sono provocati da persone in stato di ebbrezza che in tal modo mettono a repentaglio la propria e l’altrui vita. Troppo spesso si sottovaluta il ruolo dell’alcool perché questa sostanza spinge ad essere violenti assumendo comportamenti imprevedibili. L’alcolismo è sempre esistito, ma oggi purtroppo coinvolge moltissimi giovani ed è diventata una vera piaga sociale. I giovani iniziano a bere per gioco, per sentirsi più grandi, più rispettati, più adulti, più sicuri di sé. Si finisce con il bere sempre di più fino a cadere nella spirale del vizio, un vizio che stritola, che toglie ogni volontà e la stessa dignità di essere umani.
Le bevande più usate sono vino, cocktail e al primo posto la birra perché si pensa che contiene un tasso basso di alcool ma non è così. Si dovrebbe fare molta attenzione perché un semplice bicchiere, preso al sabato o ad una festa, può causare effetti negativi e quando si comincia ad entrare in questo tunnel è difficile tornare indietro. Anche nel nostro paese, tra i nostri amici, spesso ci capita di vedere ragazzi e ragazze che passeggiano in villa oppure vicino ai bar con in mano una birra, solo per “atteggiarsi” e attirare l’attenzione su di sé. Questo ci fa capire quanto diffuso sia il problema e quanto normale e innocuo sia considerato l’uso di alcool ritenuto “leggero”. C’è tanto dietro “il bere” c’è il cosiddetto “disagio giovanile”, vuoti affettivi da colmare, la noia, l’ansia. Tante volte mancano gli sbocchi, occupazionali, sportivi, musicali, inerenti al sano divertimento, che possano coinvolgere maggiormente i ragazzi ed evitare che gli stessi prendano strade diverse. La politica e le amministrazioni comunali dovrebbero fare in modo che ciò possa accadere, è compito della società non chiudere gli occhi dinanzi a questo problema , è compito dei commercianti rispettare e far rispettare le regole, è compito di noi giovani capire che, alla lunga, ubriacarsi non conduce da nessuna parte. Inoltre, sarebbe importante una maggiore attenzione da parte delle famiglie nell’educare i propri figli ad un corretto stile di vita ma pensiamo che altrettanta importanza la dovrebbero rivestire iniziative di sensibilizzazione al problema come quella che si è svolta nella nostra scuola.
Ricordatevi ragazzi è meglio “ubriacarsi di vita” che di alcool!

Amato Ilaria

De Vivo Lorena

Pollina Jennifer

Zaccaro Rebecca

III OSS



19 aprile 2012
12 aprile 2012
Mercoledì 11 Aprile 2012 grazie allo stage effettuato alla Città dei Ragazzi di Cosenza, le alunne della classe quarta e quinta dell’indirizzo Servizi socio sanitario, hanno incontrato Fusseyn, un uomo di trent’anni proveniente da Togo, uno stato africano dove vige un governo dittatoriale. Fusseyn ha raccontato le sue esperienze e il distacco tragico dalla sua terra…..E’ arrivato in Italia cinque anni fa con un volo di linea, destinazione Malpensa, fuggiva dal suo paese, dopo essere evaso dal carcere, era stato accusato di fare propaganda politica contro lo stato. FUSSEYN ci ha raccontato che nel 1963, il Togo fu teatro del primo colpo di stato militare in Africa. Il governo fu rovesciato da un gruppo di militari e il sergente Étienne Eyadéma, che controllava l'esercito, instaurò un regime monopartitico. Eyadéma nazionalizzò le principali risorse economiche del paese (a partire dalle miniere di fosfati), espropriandole alle società straniere che le avevano acquisite nel periodo coloniale. In segno di emancipazione dagli Europei, egli ordinò a tutti i togolesi che avevano un nome di battesimo europeo di cambiarlo con un nome locale; egli stesso si fece da allora chiamare Gnassingbé Eyadéma. Negli anni del regime di Eyadéma, molte organizzazioni internazionali (tra cui Amnesty International), denunciarono frequenti violazioni dei diritti umani da parte dei militari e del governo togolese. Nel 1993 si tennero le prime elezioni formalmente multipartitiche, che videro la vittoria quasi plebiscitaria di Eyadéma (96% dei voti). Tra l'altro, fece ripetutamente modificare la costituzione in modo da rimanere in carica per tutta la vita. Il 5 febbraio 2005, Eyadéma morì e secondo la costituzione vigente all'epoca, a succedergli alla guida di un governo di transizione (della durata massima di 60 giorni) avrebbe dovovuto essere il portavoce del Parlamento Togolese. In quel momento, il rappresentante del parlamento si trovava fuori dal paese. L'esercito togolese, controllato dal figlio di Eyadéma, chiuse le frontiere; l'aereo su cui il presidente protempore stava rientrando nel paese dovette atterrare in un altro stato africano. Il giorno successivo, il parlamento procedette a rimuovere l’avente diritto dalle sue funzioni, sostituendolo con Gnassingbé, che divenne quindi presidente ad interim. Inoltre, il parlamento modificò la costituzione eliminando il vincolo di 60 giorni come durata massima della presidenza ad interim; in questo modo, la fine del mandato di Gnassingbé venne a coincidere con la fine del mandato del padre, fissato per il 2008. Queste manovre furono eseguite, almeno formalmente, nei limiti della legalità. Le manifestazioni popolari contro Gnassingbé furono soffocate nel sangue e taciute dai mass media togolesi. Pochi giorni dopo, in risposta alle crescenti pressioni internazionali, Gnassingbé decise di indire nuove elezioni, rassegnando le proprie dimissioni il 25 febbraio. Le elezioni, che si tennero il 24 aprile seguente, che confermarono Gnassinbé come presidente del Togo, furono oggetto di molti sospetti e denunce di irregolarità e brogli, anche a causa della mancanza di osservatori internazionali durante lo svolgimento dell'elezione. A causa di questi avvenimenti, Fusseyn, arrivato in Italia, ha avuto il riconoscimento di rifugiato politico ed è stato sottoposto a un programma di integrazione per l’inserimento nel mondo del lavoro….ma terminato il programma si è ritrovato da solo e senza un soldo in tasca….La prefettura di una città del nord lo ha inviato in Calabria, dove grazie ad una Associazione “ Kalafrica “, ha lavorato come metalmeccanico in una azienda di Bisignano. Ora è senza lavoro perché il periodo di apprendistato è finito e l’azienda non ha più lavoro per lui.
Per Fusseyin è stato difficile approdare in un paese sconosciuto, solo per motivi politici, e non per mancanza di benessere economico. E’ in Italia da cinque anni ed ha difficoltà a trovare un lavoro stabile. Il suo sogno è quello di ritornare in patria dalla sua famiglia da uomo libero…in una Togo libera.

CERCHIARA FRANCESCA

CHIARELLI SERENA
4°T.S.S.

30 marzo 2012
La Pasqua è sempre più vicina e noi ragazzi  della redazione, auguriamo a tutti voi visitatori del  blog “Dentro le parole” un giorno di festa pieno di serenità, in cui si  possano realizzare tutti  i desideri. Ritorneremo dopo le vacanze tenetevi  pronti per le novità!
8 marzo 2012
Lo staff di "Dentro le parole" da il benvenuto a voi visitatori e fan del blog, nonchè nostri attenti osservatori. Come abbiamo fatto lo scorso anno scolastico, arricchiremo il nostro blog di novità, curiosità, articoli di attualità e divertenti sondaggi. Una delle tante novità sarà il rinnovamento estetico della nostra pagina, con nuovi colori e nuove forme.
A breve presenteremo i membri dello staff, che quest'anno si è arricchito di nuovi componenti, desiderosi di portare il loro contributo per confermare il successo del nostro blog.
15 giugno 2011
In attesa dell’intervista ai due vicepresidi della nostra scuola in stile iene, vi proponiamo un anteprima/backstage di pochi minuti!!

Buona Visione!!


11 giugno 2011
7 giugno 2011
Anche quest'anno scolastico è finito. È stato un anno molto impegnativo ma anche divertente. La nostra redazione, grazie al POR "Una scuola per la democrazia" ha tenuto vivo questo blog e ha realizzato tante cose nuove. In onore dei 150 anni dell’unità di Italia, abbiamo creato una pagina dedicata a questo evento inserendo articoli, immagini e video. Avendo avuto il piacere di ospitare Nino Ferrara nella nostra scuola ne abbiamo approfittato per fargli un'intervista. Ma non solo questo!!! Siamo riusciti a fare tante altre cose con molto impegno e tanto divertimento!
Concludendo questa attività, vogliamo augurarvi buone vacanze sperando di ritrovarci sul nostro blog sempre più numerosi!! Alla prossima.
                                                                                                                                               La redazione
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