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30 marzo 2011
15:59 |
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Tutto è iniziato con la rivolta in Tunisia. Le forti proteste di piazza hanno cacciato il dittatore Ben Ali. Sulla scia di questa rivolta anche in Egitto sono scoppiate le proteste. Il paese è precipitato nel caos e anche il dittatore egiziano, Mubarak, ha dovuto lasciare il paese. Varie manifestazioni sono avvenute in molti paesi arabi, compresa la Libia, governata con pugno di ferro dal colonnello Gheddafi. Qui, in particolare, le proteste sono state molto violente. La parte orientale dello stato è stata oggetto di sanguinosi scontri, alla fine dei quali le truppe fedeli al dittatore libico sono state cacciate dalla regione della Cirenaica. Si sono create numerosissime bande di ribelli, armate dai molti soldati che hanno abbandonato il regime. La situazione è sembrata disperata per Gheddafi. Il colonnello, però, può sempre contare su un esercito, che seppur male armato, può benissimo sconfiggere lo sgangherato apparato ribelle. Difatti, l’esercito del Colonnello ha riconquistato molte città, arrivando ad assediare Bengasi, la capitale dei ribelli. Le Nazioni Unite, per fermare il massacro, hanno dato il via libera ad azioni, anche militari, dei Paesi occidentali, tranne l’occupazione, in seguito alle quali c’è stato un primo bombardamento francese e un lancio di missili dalle navi americane. Nei quattro giorni successivi ci sono stati altri pesanti bombardamenti, effettuati da aerei americani, francesi e inglesi. Per quanto riguarda l’Italia ha offerto le sue basi militari e alcuni Tornado hanno effettuato azioni di ricognizione sul territorio libico. Le azioni militari compiute dalla coalizione mirano a distruggere le installazioni militari libiche e, indirettamente, fermare l’avanzata di Gheddafi, come a Misurata. Per quanto riguarda la seconda settimana, le notizie sono decisamente positive. Grazie ai bombardamenti continuati da parte di navi e aerei alleati, infatti, i ribelli sono riusciti a riconquistare tutte le città perdute e due giorni fa stavano puntando su Sirte, città natale del Colonnello. Sono però stati bloccati e, poco fa, (fonte Ansa) Gheddafi ha conquistato la città più avanzata controllata dai ribelli. Ciononostante in questi giorni c’è stato un notevole passo avanti per la definitiva sconfitta del Colonnello. Alle notizie sul campo è doveroso aggiungere qualcosa su una polemica che c’è stata in questi giorni. Alcuni paesi come l’Italia sostenevano che il comando delle operazioni dovesse essere della Nato, come da qualche giorno avviene, e non di singoli paesi, come la Francia.
Le perdite alleate sono state minime: è soltanto caduto per avaria un F15 americano. Salvi i piloti. Speriamo che il Rais vada via.
Nel frattempo, vi diamo appuntamento al prossimo mercoledì per gli aggiornamenti sulla situazione in Libia.
Giuseppe Di Sanzo, Mattia Tufaro II A scuola media "G.Troccoli"
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1 commenti:
bellissimo articolo complimenti!!!!!!
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